Certamente tutti ci siamo trovati o ci troviamo nella situazione di dover confrontare due misure di viscosità, fatte da noi, fatte da due fornitori diversi, ottenute con due metodi diversi.

Purtroppo non esiste un metodo univoco per confrontare le viscosità e quando si guardano i numeri dobbiamo tener presente che la chimica, a differenza della matematica, è una scienza sperimentale, quindi il risultato di una misura porta sempre con sé un’incertezza, che è data dalla somma dei diversi contributi all’errore.

Una misura di viscosità espressa in modo corretto dovrebbe infatti sempre riportare l’errore, eg 1000±50 mPa*s

Che cosa può influire sul risultato della viscosità?

La temperatura del campione o meglio, il termometro con cui misuriamo la temperatura: se facilmente in uno stesso laboratorio possiamo usare sempre lo stesso termometro, quando confrontiamo misure di laboratori diversi dobbiamo tenere presente che anche i termometri sono strumenti affetti da errore, quindi anche la temperatura del campione dovrebbe sempre essere espressa come, eg, 25±0.5°C.

Lo stato del campione: in generale per tutti i fluidi, e maggiormente per quelli che presentano carattere tixotropico, lo stato di riposo del campione è fondamentale per determinare la viscosità.
Per verificare la ripetibilità del risultato di viscosità bisognerebbe usare almeno tre campioni identici che vengono ciascuno analizzato una sola volta, possibilmente a distanza di poco tempo per evitare che tutte le condizioni a contorno possano cambiare (umidità dell’aria, illuminazione che influenza la capacità visiva dell’operatore, ora del giorno che influenza l’attenzione dell’operatore etc etc..).

L’operatore: come detto poco sopra l’attenzione o la capacità visiva dell’operatore possono variare nel corso della giornata, e certamente ci potrà essere una variabilità legata all’operatore stesso. Questo è valido per qualunque operazione, pertanto quando si introduce in laboratorio un nuovo metodo di misura è sempre importante verificare la variabilità legata ai diversi operatori che eseguono la misura.

Il metodo di misura: questo è certamente il punto più delicato. Se talvolta può essere relativamente facile confrontare due risultati ottenuti con lo stesso metodo (a patto che siano indicate tutte le variabili, eg nel caso dei viscosimetri rotazionali temperatura, tipo di viscosimetro, girante, velocità, errore) quando si devono confrontare dati ottenuti con metodi diversi è necessario essere sempre molto cauti e analizzare un tot. di campioni prima di trarre conclusioni. Soprattutto, è necessario considerare che metodi diversi potrebbero avere sensibilità diverse, perciò gli intervalli di validità costruiti con un metodo devono necessariamente essere validati prima di trasferirli al nuovo metodo di misura.

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